Non solo il 25 novembre per dire STOP alla violenza di genere!

Barone

Lo scorso 5 dicembre, la Casa dei Diritti, in continuità con il percorso compiuto durante il precedente anno con l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato di Montenero di Bisaccia, teso alla lotta contro la ludopatia, ha promosso un nuovo incontro avente ad oggetto temi molto importanti e sentiti dai giovani: la violenza di genere ed il codice rosso, con particolare riguardo al reato di revenge porn, alla sua configurazione ed alle sue conseguenze, spesso drammatiche proprio per i minori.

La nostra associazione, che da sempre si batte per la formazione dei ragazzi, ritiene fondamentale  affrontare queste tematiche sempre e non solo il 25 novembre, in occasione della ormai celebre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, realizzando così un vero e proprio “cammino di sensibilizzazione” rivolto ai più giovani.

Dopo i saluti iniziali della Dirigente scolastica, la prof.ssa Ettorina Tribò, l’avvocato Valeria Cacchione, volontaria della “Casa dei Diritti” ed esperta di diritto di famiglia, ha spiegato agli alunni il significato di “violenza di genere” e le novità introdotte dalla legge n. 69/2019 meglio conosciuta come “Codice Rosso”.

A seguire, l’avvocato Laura Venittelli, presidente dell’associazione “La Casa dei Diritti”, ha incentrato il suo intervento sul sempre più diffuso reato di “revenge porn”, ossia vendetta pornografica, consistente nella diffusione di foto o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso delle persone interessate.

In qualità di responsabile del Centro di ascolto per ludopatici e persone che soffrono della crisi da sovraindebitamento, l’avv. Venittelli ha illustrato, inoltre, il progetto della “Casa dei Diritti” intitolato “Giocare senza rischi” ed il relativo numero verde 800.661501, attivo dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 20,00. A tale numero rispondono le operatrici del Servizio Civile Universale, che affiancate da esperti psicologi e avvocati o commercialisti indirizzano i ludopatici sia verso il più congruo percorso riabilitativo sia verso la gestione della crisi da sovra indebitamento, con l’applicazione delle misure previste dalla legge “salva suicidi”.

Questo perché la ludopatia è una patologia che, talvolta, affonda le sue radici già in tenera età e per questo è fondamentale contrastarla sin dalle prime manifestazioni.

Nell’occasione dell’incontro, al fine di ringraziare l’Istituto per essere stato tra i primi ad aderire al progetto “Giocare senza rischi”, l’associazione ha consegnato alla scuola una targa per il conferimento del titolo di “Scuola che lotta contro la ludopatia”.

La nostra mission è quella di gettare le basi di un mondo in cui parlare della violenza di genere e di ludopatia sarà solo un modo per ricordare dei fatti negativi che, però, sono stati sconfitti.

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