La DAD: didattica a distanza come necessità

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Mi piace fare una riflessione breve, ma spero utile, sulla situazione scolastica italiana attuale: diciamo che la sospensione della didattica in presenza ha messo in risalto la competenza e la professionalità dei docenti e della scuola italiana che ha consentito di dare una risposta immediata ai nuovi bisogni. E’ stata capace di fornire soluzioni nuove e creative di fronte a bisogni impellenti e nuovi determinati dagli effetti del codiv-19.
E’ indubbio che uno dei problemi da affrontare è quello relativo alla valutazione degli apprendimenti e soprattutto alla necessaria armonizzazione tra DAD e VAD (didattica a distanza e valutazione a distanza).

Le norme di riferimento, ( nota del Ministro dell’Istruzione) 279/2020 E 388/2020) sottolineano il valore di una Valutazione che tenga nel debito conto il rapporto tra insegnamento-apprendimento e valutazione.
Oggi, 08/04/2020 è chiaro che gli esami di Maturità e di Licenza devono tener conto, a mio parere, del fatto che la scuola in presenza non riprenderà né a maggio e né a giugno. Pertanto risulta chiaro che non ci saranno esami di Licenza e che gli studenti verranno valutati tenendo conto degli apprendimenti e dei progressi conseguiti nel corso dell’anno, ivi compresi quelli relativi alla didattica a distanza. Mentre per l’esame di Maturità, si prevede un solo colloquio a distanza e senza la somministrazione di prove scritte.

Ma se questo è il dato odierno, preme inoltre, attivare un ragionamento che tenga conto non solo di temi docimologici, ma più in generale, di un ripensamento ad ampio spettro sul tema della nuova didattica a distanza. Premesso che io non ho alcuna certezza, ma ritengo utile sostenere la necessità di un pensiero che possa sostenere che neppure a Settembre la scuola sarà come quella che tutti noi abbiamo sperimento e vissuta fino ad oggi. Allora consegue che il mondo dell’istruzione, con il pochissimo tempo a nostra disposizione, ( settembre è già alle porte) si deve cominciare ad interrogare su possibili scenari in grado di prevedere una riorganizzazione dell’Istruzione, degli apprendimenti, della valutazione intesa nel senso più ampio della parola. Per questa ragione, ma non solo per questa, ovviamente, ritengo necessario la messa in campo di una task force per provocare l’aggiornamento dei Docenti, ottimizzando risorse professionali dentro e fuori la scuola, capaci di avviare un processo virtuoso di aggiornamento-autoaggiornamento. Ma dobbiamo cominciare ad accompagnare anche i genitori e l’organizzazione sociale connessa e interconnessa con il mondo educativo verso uno scenario nuovo: dobbiamo renderci conto che, anche ammesso la risoluzione del codiv-19, il mondo non sarà più quello di ieri.

Dobbiamo cominciare a renderci conto, ma anche progettare, assumendo che per tema delle risorse strutturali non potremmo solo intendere gli edifici scolastici ( dai quali comunque non si potrà prescindere ovviamente), bensì considerare l’ammodernamento della Rete, dei supporti informatici, delle T.I.C. e, ricordo ancora, un impegno massiccio nella ricerca e nella formazione.
Ho sperimentato ed esperito, come Dirigente Scolastico ( Ministero Affari Esteri in Germania e in giro per il mondo) didattiche di alti paesi europei ed extraeuropei; mi consola l’idea, che i nostri studenti diplomati sono da annoverare tra i migliori al mondo e che la Scuola Italiana è massimamente considerata in ogni angolo della terra.

Non credo sia il caso di perdere questo primato.
Mario Berardino

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