Punto nascita, Casa dei diritti diffida Toma

redazione

TERMOLI. Punto nascita, la battaglia coinvolge nuovamente la Casa dei Diritti delle persone:«Dal Governatore Toma solo schiaffi alle comunità del Basso Molise ed alla città di Termoli».

Lo sottolinea Laura Venittelli, che già con ricorsi ad adiuvandum aveva rafforzato l’argine contro le politiche commissariali e sanitarie molisane, sia sul Punto nascita, che Pos 2019-2021 ed Emodinamica del San Timoteo, è pronta a nuove azioni di carattere giudiziaria in sede amministrativa per tutelare i diritti delle mamme del basso Molise a partorire in sicurezza e al San Timoteo.

«A seguito delle dichiarazioni del presidente-commissario Donato Toma, in merito alla “riorganizzazione del percorso nascite nel Basso Molise”, l’Associazione Casa dei Diritti diffida il presidente della Regione Molise-commissario ad acta -dal porre in essere atti e azioni che possano portare alla chiusura del Punto nascita di Termoli, a danno dell’intero territorio del Basso Molise e di Termoli, perseverando nell’azione di continuo depotenziamento dell’ospedale San Timoteo di Termoli, che vede la chiusura del punto nascita, dell’emodinamica e di altri reparti come i risultati dell’azione posta a testa bassa in danno al diritto alla salute di tutti. Si ricorda alla memoria che sindaci, associazioni e partorienti hanno già impugnato le chiusure del Punto nascita negli anni 2019 e 2021 ottenendo il risultato della riapertura del medesimo reparto di Termoli con il principio, espresso dai Giudici del Tar Molise con la sentenza n°80/21 del 3.3.2021, che la chiusura del Punto Nascita non garantisce la sicurezza delle partorienti e dei nascituri alla luce “tempi di trasferimento delle partorienti presso altri Punti nascita regionali ed extra regionali (Pescara-Chieti-Vasto)” e che metterebbe in discussione l’efficacia della risposta terapeutica anche in considerazione delle condizioni che si determinano durante la stagione estiva nel bacino d’utenza di riferimento e degli estesi interventi di manutenzione sul tratto stradale che collega Termoli a Campobasso e Isernia “che incidono sui tempi di percorrenza sull’efficacia della risposta terapeutica, ove necessaria”. Per questo motivo, già ad ottobre 2019, abbiamo invitato, così come torniamo ad invitare, il presidente della Regione, oggi anche nella veste di Commissario ad Acta, a voler presentare al “tavolo di monitoraggio” – ai sensi dell’art. 1 del Decreto ministeriale 11 novembre 2015 – la richiesta per mantenere in attività il Punto Nascita di Termoli, nonostante i volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, atteso che la fatiscenza della rete viaria basso-molisana (che probabilmente sfugge a chi oggi governa regione) e le condizioni orograficamente difficili dei comuni delle aree interne (Palata, Mafalda, Montecilfone, San Felice, Acquaviva, Santa Croce di Magliano, Colletorto, Bonefro, Rotello, San Giuliano di Puglia, Mafalda, Tavenna, Casacalenda, Provvidenti ed altri comuni)  posti rispetto ai Punti nascita fuori regione e di Campobasso e Isernia in un tempo di percorrenza superiore ai 60 minuti (tempistica che, in più occasioni, in presenza della richiesta di deroga della Regione, è stata valutata positivamente dal Comitato percorso nascita, il cui parere è tra l’altro solo consultivo). La mancata presentazione sino ad ora dell’istanza di deroga è sintomatico del fatto che il presidente della Regione-commissario spinto da altre logiche ha abbandonato a sé stesso un territorio così importante, rispetto al quale non faremo mai mancare il ns appoggio con la forza della denuncia e delle azioni».

fonte: https://www.termolionline.it/news/attualita/1094678/punto-nascita-casa-dei-diritti-diffida-toma

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